
L’evoluzione della SEO e dell’affiliate marketing: quali siti resistono agli aggiornamenti di Google?
Chi lavora con la SEO e l’affiliate marketing avrà sicuramente notato i profondi cambiamenti nelle SERP negli ultimi anni, spesso a discapito dei piccoli siti affiliati. Questo mi ha portato a pormi una domanda: quali siti di affiliate marketing sono riusciti a sopravvivere agli update di Google?
Rispondere in modo esaustivo richiederebbe un’analisi approfondita di vari settori, dai viaggi alla finanza, passando per il dating, le assicurazioni, i software e molto altro. Per questo post, ho deciso di restringere il campo e concentrarmi su siti che monetizzano attraverso l’affiliazione di Amazon, con la possibilità di esplorare altri settori in futuro.
Perché focalizzarsi sull’affiliazione di Amazon?
Il programma di affiliazione di Amazon è probabilmente il più diffuso e utilizzato. È così intuitivo che negli ultimi 20 anni l’ho spesso citato per spiegare il mio lavoro a parenti e amici.
Di solito dico qualcosa del genere:
“Se cerchi su Google ‘migliori asciugacapelli’, trovi siti che ti suggeriscono i modelli migliori. Clicchi su un link, vai su Amazon, acquisti e il sito che ti ha indirizzato riceve una commissione. Il mio lavoro consiste nel far sì che quei siti compaiano ai primi posti su Google. E questo vale non solo per i prodotti Amazon, ma per qualsiasi prodotto o servizio che abbia un programma di affiliazione, oltre che per i miei clienti.”
Ovviamente, si tratta di una spiegazione semplificata, ma aiuta a rendere chiaro il concetto senza addentrarsi nei dettagli dell’affiliate marketing e della SEO.
SEO e siti affiliati: cosa è cambiato?
In passato, molte SERP erano dominate da siti “made for Amazon”, creati appositamente per monetizzare con l’affiliazione. Spesso privi di un vero brand, questi siti esistevano solo grazie ai guadagni generati dalle commissioni. Oggi, però, questo modello sembra essere in crisi.
Ad esempio, osservando i risultati per “migliori asciugatrici”, si nota che molti siti affiliati sono scomparsi. Cosa è successo? Google ha semplicemente deciso che questi siti non erano più “abbastanza…” – scegli tu l’aggettivo più adatto (utili, autorevoli, pertinenti) – per restare in cima alle SERP.
La questione, tuttavia, è più complessa. Non è solo l’affiliazione il problema: anche molti siti editoriali hanno perso visibilità e ricevono meno traffico rispetto al passato. Google sembra privilegiare contenuti di maggiore valore, con un impatto significativo anche sul mondo dell’affiliate marketing.
Vediamo ora come ho condotto l’analisi per identificare i siti che ancora funzionano.
Il metodo
Per analizzare il settore, ho selezionato un set di parole chiave, prendendole dal sito qualescegliere.it, che recensisce prodotti di diverse categorie. Avrei potuto estrarle anche dalle categorie di Amazon, ma questa scelta mi ha permesso di ottenere un set più variegato.
Dopo aver escluso keyword non pertinenti (es. assicurazioni, ADSL, VPN), ho aggiunto le parole “migliore” e “migliori”, declinando le categorie al singolare e plurale. Per velocizzare il processo, ho utilizzato ChatGPT e Claude AI.
In questo modo ho ottenuto una lista di oltre 1.300 keyword, che ho poi analizzato con Sistrix per estrarre i siti con maggiore visibilità.
I 100 migliori domini (generici)
Analizzando i risultati, emergono alcune tendenze interessanti:
- Circa il 60% dei siti in classifica sono e-commerce
- Il 40% sono siti editoriali affiliati ad Amazon
- Solo pochi siti “made for Amazon” riescono ancora a posizionarsi bene
Google premia sempre di più i brand forti e gli e-commerce consolidati, lasciando meno spazio ai piccoli siti affiliati. Tuttavia, alcuni siti indipendenti riescono ancora a ottenere buone posizioni.
Quanto pesa Amazon nelle SERP grazie all’affiliazione?
Cercando la keyword “migliore friggitrice ad aria”, ho evidenziato i risultati che rimandano ad Amazon (direttamente o tramite affiliazione), sia organici che sponsorizzati.
Il quadro è chiaro: Amazon domina la SERP, in gran parte grazie alle recensioni su siti con un brand noto e considerati affidabili dagli utenti. Ma questa è davvero la miglior SERP possibile per gli utenti? I “migliori prodotti” sono davvero solo su Amazon? O esistono siti più utili per questo tipo di ricerche?
Forse la risposta è “no” per entrambe le domande.
Google penalizza davvero i siti affiliati?
Non del tutto. Infatti, i siti con link affiliati possono posizionarsi bene. Tuttavia, molti siti di affiliazione sono scomparsi dai risultati. Perché?
Secondo le linee guida di Google, un sito affiliato di qualità deve offrire valore aggiunto, come confronti dettagliati, test rigorosi e informazioni esclusive. Ma i siti che oggi dominano la SERP lo fanno davvero?
Analizzando la top 10 per “migliori friggitrici ad aria”, solo Altroconsumo sembra condurre test approfonditi (ma accessibili solo agli abbonati), mentre GialloZafferano menziona test eseguiti da blogger, senza renderne subito visibili i risultati.
Come fare affiliate SEO oggi?
Per ottenere un buon posizionamento, un sito affiliato dovrebbe avere un brand riconosciuto, traffico diretto e una community attiva sui social – fattori non strettamente legati alla SEO. Ma questo basta per garantire la visibilità nel tempo? Ovviamente no: Google può cambiare le regole in qualsiasi momento.
Secondo me, la chiave è creare un sito realmente utile per gli utenti, che non si limiti a essere un semplice blog di recensioni, ma offra valore aggiunto in modo originale e distintivo.
Molti affiliati si chiedono se valga ancora la pena investire nel settore, considerando:
- L’incertezza dell’affiliate marketing
- Il costo e il tempo necessari per costruire un progetto di valore
- Il rischio di continui cambiamenti negli algoritmi di Google
La risposta non è scontata. Esistono ancora molti siti, grandi e piccoli, che guadagnano bene con l’affiliate marketing, e non tutti i settori sono dominati dai brand più noti.
Esempi di siti affiliati Amazon che funzionano
Ho individuato alcuni siti “made for Amazon” che riescono ancora a posizionarsi bene per keyword del tipo “migliori + nome categoria”. Ecco alcuni esempi:
- Petadvisor.it – Ancora in buona posizione, nonostante un calo recente
- Tuttoelettrodomestici.it – Progetto nato nel 2024 e in crescita
- Migliorirobot.it – Penalizzato nel 2023, ma in ripresa
- Deumidificatore.net – Segnali di recupero dopo l’update dell’agosto 2024
- Ammazzapolvere.it – Ancora competitivo per alcune keyword
- Cercaseggiolini.it e Cercapasseggini.it – Ottimi esempi di siti affiliati ben strutturati
Conclusione
L’affiliate marketing e la SEO sono in continua evoluzione. Per restare competitivi, è fondamentale adattarsi ai cambiamenti e creare siti con un reale valore per gli utenti.
